Lo sviluppo delle organizzazioni non profit è dovuto alla difficoltà degli enti pubblici di offrire ai cittadini servizi adeguati in tema di assistenza socio-sanitaria, economia solidale, tutela dell'ambiente, sport o ricreazione, tanto per citarne alcuni. Gli enti del Terzo settore, per sostenere questa crescente operatività, devono fare maggiore ricorso al credito bancario, considerato che le tradizionali fonti di approvvigionamento, quali i contributi e le donazioni, non riescono a soddisfare l'aumentato fabbisogno finanziario: un recente rapporto evidenzia infatti che la prima fonte di copertura degli investimenti effettuati da enti non profit è costituita dal credito bancario (43,3%) che, seppur di poco, supera l'autofinanziamento (40,7%). Di conseguenza, le banche, per valutare il merito di credito degli enti non profit, hanno deciso di mettere a punto modelli di rating ad hoc, non in contrasto, ma integrativi dei tradizionali sistemi di misurazione del rischio utilizzati per le imprese for profit: nell'ambito dei consueti 3 moduli (qualitativo, quantitativo e andamentale) che compongono i sistemi di rating, vengono inseriti indicatori e elementi aggiuntivi per tenere conto del peculiare DNA del settore.
Nell'area dell'analisi quantitativa, vengono inseriti degli indicatori espressivi delle performance delle organizzazioni sociali: si tratta sia di indicatori di natura monetaria tipici del non profit, sia di...