IVA 30 Gennaio 2024

Pro-rata Iva nel caso di erronea applicazione del reverse charge

L’Agenzia delle Entrate spiega come va corretto il pro-rata Iva in caso di erronea applicazione del regime dell’inversione contabile e riaddebito dell’Iva per rivalsa da parte del prestatore accertato ai sensi dell’art. 60, ultimo comma, D.P.R. 633/1972.

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 20/2024, ha chiarito un interrogativo sull’errata applicazione del meccanismo dell’inversione contabile in ordine a lavori di ristrutturazione, ampliamento e realizzazione di nuovi spazi all’interno degli edifici dell’istante effettuati nel corso degli anni d’imposta 2015, 2016 e 2017. Nei confronti del prestatore sono stati emessi specifici processi verbali di constatazione con i quali i verificatori hanno riscontrato come numerose prestazioni fatturate in regime di inversione contabile non fossero riconducibili alle prescrizioni dell’art. 17, c. 6, lett. a-ter), ma all’ordinaria assoggettabilità dell’Iva ai sensi dell’art. 21 D.P.R. 633/1972. A fronte di tali riscontrate irregolarità al prestatore sono stati notificati nel 2022 i relativi avvisi di accertamento, in ordine ai quali il prestatore medesimo ha proceduto a versare la relativa Iva a debito e a recuperarla emettendo nota di addebito nei confronti dell’istante a titolo di rivalsa ai sensi dell’art. 60, ultimo comma D.P.R. 633/1972. L’istante, in ordine alle annualità oggetto di accertamento, aveva proceduto, in applicazione della particolare dinamica impositiva del reverse charge alle previste annotazioni sia nel registro degli acquisti ai sensi dell’art. 25 e sia nel registro delle vendite ai sensi dell’art. 23 D.P.R. 633/1972. Svolgendo...

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.