La tipologia dei bilanci degli enti del Terzo settore si può così sintetizzare:
- art. 13, c. 1: bilancio di esercizio (D.M. 05.03.2020 - Mod. A, B, C);
- art. 13, c. 2: rendiconto di cassa (D.M. 05.03.2020 - Mod. D);
- art. 13, c. 5: bilancio dell'impresa commerciale (Codice Civile).
La scelta degli schemi di bilancio da adottare trova un discrimine: gli enti del Terzo settore che esercitano la propria attività in forma di impresa commerciale, come abbiamo visto, sono tenuti agli adempimenti di cui all'art. 13, cc. 4 e 5 del Codice del Terzo settore (CTS). Ci domandiamo allora cosa si intenda per esercizio di attività di impresa.
L'art. 2082 C.C. definisce l'imprenditore, non l'impresa. L'impresa è l'esercizio dell'attività svolta dall'imprenditore definito dai seguenti requisiti: economicità (autosufficienza economica); professionalità (sistematicità e abitualità dell'attività); organizzazione (coordinamento dei fattori produttivi). Dobbiamo ora chiederci come applicare questi indicatori agli enti del Terzo settore.
Se facciamo riferimento alle attività (quali? Solo quelle di interesse generale? O anche le attività diverse?) possiamo escludere l'applicazione dell'art. 13, c. 5 del CTS degli enti che sono in perdita strutturale perché manca il requisito dell'economicità. Ci sembra altrettanto pacifico che se siamo...