Quote e azioni delle coop senza rivalutazione per il 2020
L’indice Istat ha registrato per l’anno 2020 un valore negativo, condizione che non consentirà alle cooperative, in sede di approvazione dei bilanci di esercizio 2020, di procedere con l'operazione gratuita ai sensi dell’art. 7, L. 59/1992.
Con la pubblicazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, diventa certo il limite massimo per la rivalutazione delle quote e delle azioni delle società cooperative da effettuarsi, in via facoltativa, in sede di approvazione del prossimo bilancio di esercizio. Ai sensi dell'art. 7 L. 31.01.1992, n. 59, infatti, le società cooperative possono rivalutare annualmente e gratuitamente le quote o le azioni dei soci cooperatori e sovventori nel limite massimo della variazione calcolata dall’Istat per il periodo corrispondente a quello dell’esercizio sociale in cui gli utili stessi sono stati prodotti. La rivalutazione consente, inoltre, di superare il limite massimo della partecipazione sociale che può essere posseduta da ciascun socio persona fisica, fissato dall’art. 2525, c. 2 C.C. in euro 100.000.
La rivalutazione, oltre al vantaggio di consentire l’adeguamento all’inflazione del valore delle quote e delle azioni dei soci, gode di un’importante agevolazione fiscale, in quanto, attraverso un’apposita variazione fiscale in diminuzione, gli utili destinati alla rivalutazione non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini Ires della società cooperativa a mutualità prevalente. La deduzione dovrà comunque garantire il rispetto della quota minima di tassazione prevista per le singole tipologie di cooperative.
Come chiarito dalla...