Coop e terzo settore 11 Agosto 2022

Raccolta fondi degli ETS

L’emanazione delle Linee guida per la raccolta fondi degli enti del Terzo settore riapre il discorso sui rapporti tra attività di interesse generale (art. 5), attività diverse (art. 6) e attività di raccolta fondi degli ETS. 

“Per raccolta fondi si intende il complesso delle attività e delle iniziative poste in essere da un ente del Terzo settore al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale”. Notiamo, in primo luogo che, sotto il profilo soggettivo, l’attività di raccolta fondi è esercitabile da tutti gli ETS indicati dall’art. 4, c. 1 del CTS, comprese, quindi, le imprese sociali, e non è più limitata alla nozione fiscale di ente non commerciale (vedi art. 143, c. 3 del Tuir). Ma è fondamentale sottolineare che queste operazioni devono essere svolte unicamente per finanziare “le proprie” attività istituzionali (attività di interesse generale). Secondo la Relazione illustrativa al Decreto, le attività finanziabili non sarebbero quelle genericamente istituzionali, bensì solamente quelle di cui all’art. 5 del CTS. Questo potrebbe significare in alcuni casi, forti limitazioni alla raccolta fondi (soprattutto quelle basate sulle liberalità), allorché tali raccolte vengano realizzate per finanziare iniziative che non ricadono nel perimetro oggettivo dell’art. 5 del CTS, o allorché si pensi di poterle svolgere solo nel quadro limitato disposto dalle attività diverse (art. 6). L’art. 7, c. 2, come si è visto, parla anche di cessioni o erogazioni di beni e servizi di modico valore, effettuati in forma organizzata e...

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.