ETS ed Enti non commerciali 01 Dicembre 2025

Ramo “impresa sociale” dell’ente religioso

L’ente religioso che ha aperto un “ramo” ETS impresa sociale nell’impostare la contabilità del “ramo” non può prescindere da alcuni elementi fondamentali che caratterizzano la gestione.

L’ente religioso civilmente riconosciuto, in quanto tale, non può assumere la qualifica di ente del Terzo settore o di impresa sociale, bensì esso può svolgere alcune delle proprie attività (quella di interesse generale) come “ramo” ETS o IS. Noi ci occupiamo semplicemente, sotto il profilo contabile, delle attività del “ramo”, ma è chiaro che tali attività sono inserite nel rendiconto generale dell’ente e che, nel considerare gli aspetti contabili del “ramo”, non si può non tenere conto dei rapporti con altre attività eventualmente svolte dall’ente, essendo in qualche modo una gestione unitaria.Ciò premesso, occorre dire che il D.Lgs. 112/2017 prevede una norma specifica (art. 9) relativa agli obblighi contabili dell’impresa sociale, applicabili al “ramo” IS relativamente alle attività contenute nel Regolamento (c. 3 dell’art. 9). Ma non è di questo che vogliamo occuparci, bensì di alcune problematiche contabili che interessano il “ramo” a cominciare da quelle relative alla sua costituzione.Il primo aspetto da considerare è la determinazione del perimetro del “ramo”. Si tratta cioè di stabilire quali attività di interesse generale/attività diverse e quali beni (mobili e immobili) devono entrare nel ramo. Per quanto riguarda i beni, un discorso a parte meritano i beni strumentali per l’esercizio dell’attività. È un punto fondamentale sia ai fini della determinazione della consistenza del patrimonio destinato che del...

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