Coop e terzo settore 16 Novembre 2022

Responsabilità sociale: una scelta (anche) filosofica

Il concetto affonda le radici nel pensiero filosofico occidentale traendo spunto dal superamento della storica dicotomia tra spinta individualistica connaturata nell’uomo e separazione tra interesse personale e agire etico in senso stretto.

Nell’Etica Nicomachea, interrogandosi sul significato intrinseco dell’etica, il filosofo Aristotele giunge alla tesi secondo cui questa stessa felicità non rinnegherebbe le specificità di ogni essere umano, anzi, proprio per il fatto di non contenere norme di carattere assoluto, l’etica non sarebbe una scienza esatta e non aspirerebbe né alla verità assoluta, né alla precisione delle dimostrazioni matematiche. L’etica, più semplicemente, si occuperebbe in modo pratico di questioni relative a costumi e abitudini propri degli uomini, di per sé mutevoli e relativi, soprattutto senza rendere possibili giudizi rigorosi e definitivi. Il tratto distintivo della virtù morale viene individuato dal filosofo attraverso la famosa dottrina del giusto mezzo, che fa da cornice alla trattazione delle singole virtù. La virtù rappresenta una disposizione che comporta una scelta e consiste nell’adozione del giusto mezzo, definito dalla ragione e proprio dell’uomo saggio caratterizzato da un agire “virtuoso”. Trasponendo una visione relativistica di questo tipo nel contesto economico attuale, si potrebbe inquadrare la responsabilità sociale dell’impresa nell’ambito del più complesso rapporto contrattuale esistente tra l’ente imprenditoriale, l’ambiente e la società, che la dottrina economica vede oggi come centrale rispetto...

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