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IVA
27 Gennaio 2024
Rivalsa tardiva, dalle Entrate un ripasso delle regole
Rivalsa tardiva ammessa anche in adesione, esercizio progressivo della rivalsa nei pagamenti rateali ed emissione completa della fattura in caso di precedente omissione. Queste le principali indicazioni dell’interpello 481.
Il recente interpello n. 481/2023 è un’occasione per ripassare le regole in materia di rivalsa tardiva ex art. 60, ultimo comma D.P.R. 633/1972.
La norma è stata scritta per regolare la rivalsa in ossequio ai principi comunitari. La rivalsa consente la traslazione dell’imposta ad altro soggetto fino ad arrivare al consumatore finale ed è un elemento obbligatorio del rapporto Iva tra cedente e cessionario. In origine tale rivalsa era preclusa dalla norma qualora esercitata a seguito di un accertamento sopravvenuto perché si intendeva garantire la stabilità dei rapporti e rafforzare, sia pure in modo improprio, gli aspetti sanzionatori.
La norma è stata modificata a seguito della procedura di infrazione n. 2011/4081 aperta contro l’Italia dalla Commissione europea, in quanto essa non era conforme ai principi comunitari di neutralità e proporzionalità dell’imposta sul valore aggiunto.
Oggi la norma consente al contribuente di esercitare la rivalsa dopo aver effettivamente pagato all'Erario l'imposta accertata, le sanzioni e gli interessi. Essa prevede, inoltre, che l'esercizio del diritto a detrazione da parte del cessionario sia subordinato, in deroga agli ordinari principi, all'avvenuto pagamento dell'Iva addebitatagli in via di rivalsa dal cedente o prestatore. In tal modo è scongiurato l’ingiusto arricchimento che il cessionario o committente conseguirebbe...