L'Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello 17.04.2025 n. 112, ha fornito un importante chiarimento fiscale che interessa migliaia di italiani residenti all'estero: i compensi per l'utilizzazione di opere d'ingegno provenienti da fonti estere non sono soggetti a tassazione in Italia per i contribuenti iscritti all'AIRE.Il caso esaminato riguarda una contribuente iscritta all'AIRE che percepisce, in qualità di erede, royalty da una Società degli Autori estera. Questi compensi, già tassati alla fonte nello Stato estero, secondo l'Agenzia non devono essere dichiarati in Italia né assoggettati a ulteriore imposizione.La risposta si basa sul principio fondamentale sancito dall'arti. 3, c. 1 del Tuir (D.P.R. 917/1986), secondo cui "l'imposta si applica sul reddito complessivo del soggetto, formato per i residenti da tutti i redditi posseduti [...] e per i non residenti soltanto da quelli prodotti nel territorio dello Stato". L'Amministrazione Finanziaria ha quindi analizzato se tali compensi possano considerarsi "prodotti nel territorio dello Stato" ai sensi dell'art. 23 del Tuir.L'analisi dell'Agenzia si è concentrata su 2 disposizioni chiave:- l'art. 23, c. 1, lett. f) del Tuir, che contiene una presunzione relativa secondo cui si considerano prodotti in Italia "i redditi diversi derivanti da attività svolte nel territorio dello Stato o da beni che si trovano nel territorio stesso";- l'art. 23, c. 2, lett. c) del Tuir, che stabilisce una presunzione assoluta per...