Una holding che fornisce servizi a titolo oneroso alle proprie società figlie è un soggetto passivo Iva e ha diritto alla detrazione dell’imposta assolta a monte, salvo che non vi sia un concreto rischio di elusione fiscale. È questo il principio espresso dall'Avvocato Generale nella causa C-808/23 (Högkullen AB contro Skatteverket), mettendo in discussione gli orientamenti restrittivi di alcuni Stati membri, tra cui l’Italia.La controversia nasce dalla richiesta della Corte Suprema Amministrativa svedese di un chiarimento in merito alla determinazione della base imponibile Iva sui servizi forniti da una holding alle proprie società figlie. La prima questione pregiudiziale riguarda la possibilità di considerare i servizi forniti dalla holding come un’unica prestazione, rendendo impossibile la determinazione di un prezzo di mercato comparabile. L’Avvocato Generale respinge questa ipotesi, affermando che i diversi servizi forniti dalla holding (gestione aziendale, finanziaria, immobiliare, IT e risorse umane) sono economicamente autonomi e, come tali, devono essere valutati separatamente. Di conseguenza, il relativo valore normale deve essere determinato secondo l’art. 72 della Direttiva Iva, ovvero confrontandolo con il prezzo di mercato di servizi simili, se disponibili. Solo in assenza di prezzi comparabili si potrebbe ricorrere ai costi sostenuti dalla holding.Ulteriormente è stato osservato che l’art. 80 della Direttiva Iva consente agli Stati membri di...