Consulenza aziendale, commerciale e marketing 23 Gennaio 2025

Siamo più bravi noi o l’intelligenza artificiale?

Un’analisi delle potenzialità dell’AI e la possibile collaborazione con l’essere umano.

Ieri ho fatto un esperimento con ChatGPT: classificare una serie di attività quotidiane e professionali per determinare chi fosse più efficace nello svolgerle se io o l’intelligenza artificiale.Le risposte sono state illuminanti. L’intelligenza artificiale (O1) ha dichiarato la sua superiorità in attività quali: tradurre, scrivere in italiano e comprenderne le regole anche di composizione (scrivere un racconto romantico, un giallo e persino un horror ma non umoristico), eseguire calcoli matematici di qualsiasi difficoltà, dimostrazioni geometriche e calcoli di reazioni chimiche, disegnare, fare ricerche sul web, scrivere codice e creare formule Excel e DAX e riscrivere un post per aumentare le interazioni. Mi hanno lasciato un po' perplesso le ammissioni di superiorità in riconoscere un sintomo di una malattia, scrivere una poesia e una canzone e inventare una ricetta.L’AI, per il momento, riconosce la sua inferiorità in molte attività creative, nella comprensione e nel suscitare emozioni e nelle attività specialistiche professionali quali interpretare e scrivere una norma, fare una diagnosi medica o di crisi di impresa, scrivere un business plan e analizzare le vendite. Il discorso però andrebbe ampliato, come ha suggerito Claude, molto più introspettivo e “autocosciente” del rivale di Open AI Posso, introducendo una scala che rifletta meglio la realtà delle capacità:- AI (l'IA è decisamente più efficace);- AI+ (l'IA è più efficace ma beneficia...

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.