Consulenza aziendale, commerciale e marketing 04 Ottobre 2024

Small Data: piccoli indizi per una trasformazione digitale “umana”

Grazie a un approccio focalizzato sull’individuo e sul connubio con i Big Data, dall’analisi e dalla comprensione delle preferenze e delle emozioni degli avventori nascono nuove interessanti opportunità.

Negli ultimi anni i Big Data hanno fornito preziose informazioni quantitative svolgendo un ruolo chiave nella trasformazione digitale. Si limitano però ad analizzare le azioni senza interrogarsi sul perché dei comportamenti. Con i media digitali essi hanno contribuito a una riduzione globale della fidelizzazione.I brand hanno smesso di trattare gli individui come “soggetti” e li hanno considerati solo come potenziali clienti, perdendo il lato umano essenziale per il successo. È qui che trovano posto gli Small Data che indagano sugli aspetti sostanziali e sui desideri inconsci, perfezionando ciò che la tecnologia da sola non può offrire. I marchi amati e i prodotti acquistati riflettono molto l’acquirente. Per questo motivo i piani di marketing devono essere orientati alle persone, non verso segmenti geo-demografici astratti. Le aziende che utilizzano tecniche basate sui dati migliorano le prestazioni del 20%, ma quando queste condotte sono integrate con il capitale umano i risultati possono migliorare di un ulteriore 15%.L’approccio combinato consente di rilevare desideri latenti e creare prassi in grado di soddisfare bisogni psicologici inespressi, rafforzando il legame emotivo con l’utenza. Una valida strategia per raccogliere gli Small Data, è la Subtext Research o “Ricerca di messaggi impliciti” ideata da Martin Lindstrom. Si tratta di un metodo che prevede l'osservazione diretta dei consumatori nelle loro case, per scoprire le discrepanze tra il sé...

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