La novità dovrebbe riguardare la riscrittura delle agevolazioni Iva sui cosiddetti corrispettivi specifici e coinvolgerebbe la generalità degli enti non commerciali, con probabili conseguenze per alcuni sodalizi sportivi dilettantistici.
L’attuale versione dell’art. 4, c. 4, D.P.R. 633/1972, per gli enti non commerciali prevede che i corrispettivi specifici versati da associati e tesserati non rientrano nel campo di applicazione dell’Iva. Ora con la bozza della Legge di Bilancio 2021, all’art. 103, le prestazioni di servizi rese a favore di soci e tesserati verrebbero comprese nell’ambito delle operazioni esenti ex art. 10, D.P.R. 633/1972. Dopo il comma 2 dell’art. 10 è infatti prevista l’esenzione per i seguenti casi:
1) le prestazioni di servizi e le cessioni di beni ad esse strettamente connesse effettuate in conformità alle finalità istituzionali da associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, di promozione sociale, ecc., verso pagamento di corrispettivi specifici, o di contributi supplementari fissati in conformità dello statuto, in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto, nei confronti di soci, associati o partecipanti, di associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, nonché dei rispettivi soci, associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali;
2) le prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell’educazione fisica rese da associazioni sportive dilettantistiche alle persone...