Sette focolai in meno di un mese, di cui l’ultimo rilevato nel Comune di Vidigulfo (Pavia).Nella Provincia e in tutta la Regione Lombardia si allarga, in maniera preoccupante, l’allarme per la peste suina. Gli allevamenti sono circondati da recinzioni per evitare che i cinghiali, principali vettori del virus, entrino in contatto con i suini.Servono, tuttavia, un insieme di altre misure per arginare il problema.I camion e le automobili devono essere disinfestati prima di accedere all’interno delle aziende agricole e anche gli addetti devono indossare calzari e tute per limitare la contaminazione. Aumenta l’esasperazione degli agricoltori che si trovano in una situazione di enorme difficoltà. Gli allevamenti si ritrovano ad essere a ciclo chiuso con scrofe che producono i maialini che vanno all’ingrasso con conseguenti problemi di sovrannumero e sovrappeso.I maiali possono essere movimentati, dunque, solo se in presenza di determinati requisiti e consegnati a macelli designati che riconoscono prezzi inferiori tra il 30% e il 50% rispetto alle quotazioni di mercato.La peste suina non contagia l’uomo, ma solo gli animali che, in pochi giorni, si ammalano e muoiono e quando in un allevamento viene individuato un capo infetto, vengono successivamente abbattuti tutti.L’anno scorso, nella provincia pavese, prima dell’arrivo della peste suina venivano allevati 230.000 capi, mentre ora se ne contano solo 110.000, meno della metà con contingenti danni economici.Per...