Consulenza aziendale, commerciale e marketing
03 Novembre 2025
Studio in crescita? Ecco il flusso giusto per non perdere margini
Quando si supera la dimensione individuale e si inizia a strutturare uno studio facendo leva sui collaboratori, emergono complessità nuove: bisogna rendere produttive le persone.
Produttive significa capaci di trasformare le ore disponibili in attività utili al cliente e correttamente retribuite. Il legame tra ciò che si fa e ciò che si ottiene non è affatto scontato. Va controllato. Altrimenti, si rischia di sprecare risorse scarse e preziose in attività poco rilevanti: tanta fatica, poco risultato.
Non è diverso se si lavora da soli. Anche in prima persona ci si accorge presto che “lavorare è facile, ma guadagnare dal lavoro lo è molto meno”. E in una struttura più grande, tutto si amplifica.
Le cose da fare sono tantissime, le richieste dei clienti infinite, le opportunità di aggiornamento altrettanto. Serve chiarezza. Serve direzione. È necessario indicare alla struttura cosa ci si aspetta che avvenga operativamente, rendendo esplicito il legame tra azione e risultato. E poi, verificarlo.
Facciamo un esempio: entra un cliente. Lo studio prepara un preventivo e, una volta approvato, assegna la commessa a un responsabile. Obiettivo: svolgere il lavoro bene, in tempo, con il cliente soddisfatto.
Fin qui tutto bene. Ma se il preventivo è in forfait, cioè omnicomprensivo, lo studio si impegna a soddisfare tutte le esigenze del cliente entro un prezzo fisso. Il problema è che, se non si definiscono bene i confini del lavoro, e non si controllano i tempi, si rischia di sforare in modo significativo i limiti necessari per la...