È valido il mutuo con il tasso “alla francese” (prima parte)
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno chiarito definitivamente che la mancata indicazione del regime di ammortamento alla francese e della capitalizzazione composta degli interessi debitori, non determina la nullità parziale del contratto di mutuo.
Il "tasso alla francese" è un termine utilizzato principalmente nel contesto dei mutui e dei finanziamenti, e si riferisce a un metodo di calcolo degli interessi e delle rate di rimborso. Tale metodo è anche conosciuto come "ammortamento francese". È largamente impiegato da banche e istituti di credito quando si deve stabilire l’ammontare della rata di un mutuo o più in generale di un finanziamento, che prevede un rimborso con rate costanti per tutta la durata del piano di ammortamento. Se l’importo delle rate è fisso, a variare sarà la loro composizione.
Mentre l’ammontare delle singole rate è costante, al loro interno la quota di capitale è crescente nel corso del rapporto e la quota di interessi è decrescente: all’inizio si pagano soprattutto interessi, a mano a mano che le rate vengono pagate e il capitale residuo si riduce, l’ammontare della quota di capitale inserita nella rata aumenta e quello della quota di interessi diminuisce. Nella parte finale, dunque, le rate saranno composte prevalentemente da quota capitale e da una componente di interessi sempre più ridotta. Il fine è di garantire all’ente erogatore un rientro prioritario degli interessi maturati erogando l’importo, prescindendo dalla durata del rapporto stesso.
Diverso è invece il piano di ammortamento all’italiana, la cui peculiarità consiste...