Da più parti ci si pone la domanda: il Registro unico conviene? Da un esame del codice del Terzo settore la risposta appare positiva anche sotto il profilo economico e finanziario.
Dopo la istituzione del Runts (D.M. 106/2020), gli enti non lucrativi di cui al libro primo del Codice Civile sono posti di fronte a una scelta strategica per il futuro. Occorre verificare da una parte la legittimità, e dall'altra la convenienza in ordine all'iscrizione a Runts. La domanda che ci poniamo è la seguente: iscriversi al Runts conviene? Ci occuperemo in questo contributo dei vantaggi di carattere fiscale.
Il confronto da fare è tra la fiscalità di cui i singoli enti ora usufruiscono (basti pensare ai numerosi regimi speciali degli enti non commerciali) e le agevolazioni fiscali di cui potrebbero godere rivestendo la qualifica di ente del Terzo settore. Va ricordato che occorrerà, in linea generale, mettere a confronto la disciplina di cui agli artt. 143-150 del Tuir, per gli enti non commerciali, con quella di cui all'art. 79 del codice del Terzo settore (CTS), che stabilisce la natura (commerciale o non commerciale) delle attività di interesse generale degli ETS. La relativa disciplina, consistente nella decommercializzazione generale (art. 79, c. 2 e 2-bis) di dette attività, alla condizione che i costi effettivi siano almeno pari ai corrispettivi, o speciale (art.79, c. 3 e 3bis) di talune attività svolte da particolari soggetti, è uno dei nodi da affrontare in vista dell'adesione alla riforma.
Volendo ora prendere in considerazione i regimi speciali, basti dire che per ODV e APS il...