La comunicazione integrativa ZES continua a creare qualche incertezza, soprattutto perché non rappresenta una nuova progettazione dell'investimento, ma un passaggio di allineamento. Si confermano gli investimenti realizzati entro il 15.11.2025 e si certifica il credito maturato, come richiesto dal decreto del 17.05.2024. La logica complessiva è di mantenere coerenza con il piano originario, evitando che l'invio integrativo diventi uno strumento per ampliare o ricalibrare le spese già approvate.Non è possibile aggiungere categorie di investimento nuove rispetto all'invio iniziale. Secondo quanto previsto dall'art. 7, c. 14, la struttura complessiva deve rimanere fedele al progetto comunicato entro il 30.05.2025. È importante e fondamentale ricordare che non si possono aumentare né il valore dell'investimento complessivo, né i costi dei beni agevolabili previsti per le singole categorie (terreni, impianti, macchinari e attrezzature), come già chiarito anche nel materiale operativo dell'Agenzia delle Entrate. Le riduzioni invece sono ammesse, ma ogni riduzione comporta una rinuncia definitiva. L'importo diminuito in corrispondenza di una singola categoria non può essere redistribuito tra le altre categorie se questo comporta il superamento dell’importo originariamente indicato per ciascuna categoria. Se si osservano le istruzioni del modello, soprattutto nella parte dedicata alla sezione relativa alle fatture, emerge un punto che spesso resta sullo sfondo. Nel quadro...