Accertamento, riscossione e contenzioso 18 Dicembre 2025

2025: decadenza accertamenti tra regole ordinarie, CPB e sanatorie

Il 31.12.2025 scadono i termini per l’accertamento dell’anno 2019, salvo proroghe derivanti da CPB, sanatoria o altri istituti che, a seconda dei casi, possono estendere la decadenza fino al 2026 o al 2028.

Il termine del 31.12.2025 rappresenta una scadenza cardine per l’attività accertativa dell’Amministrazione Finanziaria, in quanto segna il limite entro cui devono essere notificati gli avvisi di accertamento relativi al periodo d’imposta 2019 (dichiarato nel 2020), secondo la regola generale dell’art. 43 D.P.R. 600/1973 per le imposte dirette e dell’art. 57 D.P.R. 633/1972 per l’va. Tuttavia, il contesto normativo attuale può dirsi tutt’altro che lineare. Infatti, la sovrapposizione di regole ordinarie, regimi premiali, istituti deflattivi e cause di proroga ha trasformato una scadenza teoricamente certa in un sistema di termini variabili.Il concordato preventivo biennale (CPB), introdotto dal D.Lgs. 13/2024, rappresenta un primo elemento di rottura: infatti, l’adesione al CPB determina la proroga automatica di un anno dei termini accertativi in scadenza al 31.12.2025, con conseguente spostamento al 31.12.2026. Ancora più estesa è la sanatoria prevista dall’art. 2-quater D.L. 113/2024 (c.d. “ravvedimento speciale”) che consente, per i contribuenti aderenti, la proroga dei termini di accertamento fino al 31.12.2028 per i periodi d’imposta 2019, 2020, 2021 e 2022. Questo significa che l’annualità 2019 (teoricamente non più accertabile dal 2026) resta nel mirino del Fisco fino al 2028.A queste ipotesi si sommano poi ulteriori meccanismi di slittamento previsti da queste normative: - art. 6-bis L. 212/2000 sul contraddittorio rafforzato, che...

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