Annullamento delle assunzioni dei familiari di soci di S.r.l.
È ricorrente il principio secondo cui le prestazioni lavorative, rese in ambito familiare, si presumono gratuite in quanto normalmente compiute “affectionis vel benevolentiae causa”.
Visto che le prestazioni lavorative, rese in ambito familiare, si presumono gratuite in quanto normalmente compiute “affectionis vel benevolentiae causa”, un possibile deterrente idoneo a ostacolare le rettifiche ispettive di siffatto genere potrebbe essere rappresentato dall'adozione della cosiddetta "certificazione del contratto di lavoro”.
Affectionis vel benevolentiae causa - Un itinerario sempre più spesso esplorato dal personale periferico dell’Ispettorato del Lavoro, al fine pervenire al disconoscimento del rapporto di lavoro subordinato nei confronti dei familiari (conviventi) dei soci di S.r.l., ancorché non dotati della maggioranza delle quote, è quello di ricondurre la prestazione lavorativa come resa nell’ambito dell’impresa familiare, rinvenendo nella compartecipazione all’impresa collettiva una causa gratuita della prestazione lavorativa per ragioni di solidarietà familiare.
Sommessamente, tale assioma appare censurabile tenuto conto che la natura dell’impresa familiare non può essere collettiva, escludendosi, così, in radice la prospettiva ispettiva. È questa una conclusione che si ricava direttamente dalla ratio della novità legislativa contenuta nella L. 19.05.1975, posto che, con il contenuto dell’art. 230-bis c.c. il Legislatore intese difendere dei soggetti (i familiari), il cui lavoro era in precedenza privo di ogni tutela e...