Il contratto di utilizzo di spazi e servizi, definito anche co-working, rappresenta una formula, alternativa alla locazione che può adattarsi a diverse esigenze professionali e commerciali. Ripercorriamo il regime fiscale applicabile al concedente, soggetto Iva.
Lineamenti del contratto - Unico ufficio o spazio di lavoro condiviso, per un tempo determinato, da più soggetti, quali liberi professionisti, lavoratori subordinati, imprenditori, piccole imprese e start-up al fine di ottimizzare le spese, semplificare la gestione e avvalersi di una struttura già pronta all’uso.Il contratto di co-working offre la possibilità di usufruire di servizi comuni, di un ambiente collaborativo ed è caratterizzato da una grande flessibilità: gli utenti possono optare tra diverse opzioni di utilizzo, che variano per durata (giornaliera, mensile, annuale) e per accesso ai vari servizi offerti, come connessione Internet, sale riunioni, spazi relax ed eventi di formazione o networking. Trattasi di un contratto a titolo oneroso in quanto l’utilizzatore corrisponde al concedente la tariffa d’uso secondo quanto pattuito.Le parti contrattuali possono quindi, essere così distinte:- concedente o gestore (persona fisica o società) proprietario di un immobile idoneo a essere a suddiviso in postazioni per ufficio;- utilizzatore, rappresentato da un libero professionista o da dipendenti aziendali che necessitano di locali attrezzati per svolgere l’attività amministrativa.Normalmente, il concedente, oltre ad offrire una postazione PC con annesso arredo ufficio, può garantire ai co-workers una varietà di servizi che sono quasi sempre compresi del contratto di co-working, tra i quali le utenze, pulizia ambienti, servizi igienici, area relax,...