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Enti locali
23 Giugno 2021
Aspetti Iva negli accordi transattivi con Enti locali
Il ricorso a tale formula è frequente nei rapporti tra stazioni appaltanti pubbliche e imprese appaltatrici. Recenti documenti di prassi dell'Agenzia delle Entrate affrontano le implicazioni fiscali.
Gli accordi transattivi con i propri fornitori, primariamente stazioni appaltanti di lavori pubblici, sono materia delicata da trattare per gli enti locali: devono essere ben ponderati i risvolti finanziari, le responsabilità, le conseguenze giuridiche e gli aspetti fiscali. Il revisore dei conti è molto spesso uno dei protagonisti del procedimento amministrativo, necessario per il ruolo di controllore che la legge gli attribuisce.
Va sempre ricordato, infatti, che, all'art. 239, il TUEL attribuisce all'organo di revisione, tra le varie funzioni, l'obbligo di rilasciare parere sulle proposte di riconoscimento di debiti fuori bilancio e transazioni (c. 1, lett. b, n. 6), nonché di vigilare sull'attività contrattuale e sugli adempimenti fiscali dell'Ente (lett. c).
Chiaro che l'aspetto tributario, “a valle” della transazione (un “contratto” ai sensi dell'art. 1965 C.C.), cioè dopo aver definito monetariamente le reciproche concessioni, assume un ruolo fondamentale per la complessità ed i risvolti finanziari che ne conseguono, dovendo definire l'applicabilità dell'Iva o dell'imposta di registro, tributi che possono gravare sensibilmente su atti di rilevante entità. Peraltro, riguardo all'Iva, nella assoluta prevalenza dei casi, si tratta di imposta indetraibile per carenza del presupposto soggettivo in capo alla P.A. pagante, quindi di onere sostenuto a...