Amministrazione del personale 08 Febbraio 2024

Assenza del lavoro per testimonianza in tribunale

Al lavoratore può accadere di essere chiamato a fornire la propria testimonianza nell’ambito di procedimenti civili o penali, anche non direttamente riferibili all’attività prestata. Come gestire l’assenza dal lavoro e quali sono i diritti e i doveri delle parti.

Sia nel processo civile (art. 255 c.p.c.) che in quello penale (art. 198 c.p.p.), è prevista l’obbligatorietà della testimonianza in caso di citazione; pertanto, al dipendente citato come teste in tribunale deve essere concesso il permesso di assentarsi dal servizio per rendere la testimonianza richiesta. Difatti, ricevuta la citazione da parte del Pubblico Ministero ovvero del legale delle parti interessate alla causa, il testimone ha l’obbligo di presentarsi, attenendosi alle prescrizioni del giudice in relazione alle esigenze processuali. Quando la convocazione riguarda un lavoratore, si pongono fondamentalmente due problemi: come giustificare l’assenza dal lavoro e se al lavoratore competa un’indennità ovvero un rimborso spese e su chi grava tale onere. In primis, si osserva che tale assenza è sempre giustificata, ma a fronte del diritto ad assentarsi, il lavoratore ha l’obbligo di informare preventivamente il proprio datore di lavoro per consentirgli di organizzare l’attività in funzione dell’assenza prevista e, successivamente, di fornire la documentazione rilasciata dalla Cancelleria del tribunale, da cui risulti il tempo in cui egli è rimasto a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Nel caso in cui il lavoratore debba assentarsi per l’intera giornata, occorre verificare la disciplina del CCNL applicato. In molti casi potrebbe essere necessario coprire le ore...

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