Diritto del lavoro e legislazione sociale
03 Settembre 2024
Assenze dal lavoro: nessun obbligo di segnalazione per il datore
La Cassazione chiarisce: spetta al lavoratore giustificare le proprie assenze, non al datore di lavoro segnalarle. Una recente ordinanza (5.08.2024 n. 22004) ribadisce i principi in materia di licenziamento disciplinare per assenze ingiustificate.
Il caso e la decisione della Corte - Un’importante ordinanza della Corte di Cassazione, sezione lavoro, ha recentemente affrontato il tema delle assenze ingiustificate dal lavoro. Il caso riguardava un lavoratore licenziato per un’assenza arbitraria superiore a 10 giorni consecutivi. La Corte ha confermato la legittimità del licenziamento, respingendo il ricorso del dipendente.
L’ordinanza 5.08.2024 n. 22004 ha stabilito che non incombe alcun onere sul datore di lavoro di segnalare la mancanza di giustificazione per le assenze del dipendente. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale nel diritto del lavoro: la responsabilità di comunicare e giustificare le proprie assenze ricade interamente sul lavoratore.
Obblighi del lavoratore e del datore - La Cassazione ha sottolineato che il lavoratore ha il dovere di comunicare tempestivamente le proprie assenze al datore di lavoro. Questo obbligo deriva dal principio di buona fede e correttezza nell’esecuzione del contratto di lavoro. Il datore, d’altra parte, non è tenuto a “inseguire” il dipendente per ottenere spiegazioni sulle sue assenze.
La Corte ha anche affrontato la questione della notifica della contestazione disciplinare. Nel caso specifico, è stato ritenuto che la notifica fosse stata correttamente effettuata, nonostante le obiezioni del lavoratore riguardo alla persona che aveva ricevuto la lettera di contestazione.
Nuovi scenari nel...