Accertamento, riscossione e contenzioso
17 Febbraio 2024
Atti del processo tributario e il loro adattamento formale
La riforma dei principi di redazione degli atti processuali civili e la loro diretta applicabilità al processo tributario, introduce una serie di prescrizioni cui è necessario tener conto nella formulazione dei ricorsi e con riferimento a qualsiasi atto processuale.
I principi di redazione degli atti processuali diventano “norma”. Difatti nel D.M. 7.08.2023, n. 110, viene inserito una sorta di regolamento vincolante e funzionale, avente ad oggetto la definizione dei criteri di redazione, che regola gli schemi informatici degli atti del processo civile. Si tratta di una serie di regole che, in virtù dei principi contenuti nell’art. 1, c. 2 del D.Lgs. 546/1992, trovano applicazione anche con attinenza al processo tributario.
In pratica, anche il processo tributario rimane attratto nella nuova disciplina, in quanto il Codice di procedura civile si applica, per rinvio, a quanto non espressamente regolato dal decreto sul processo tributario.
I principi di chiarezza e sinteticità degli atti processuali rappresentano il primo passaggio di rilievo.
Posto che gli atti del processo, per i quali la legge non richiede forme determinate, possono essere compiuti nella forma più idonea al raggiungimento del loro scopo, si prescrive, tuttavia, come tutti gli atti del processo siano redatti in modo chiaro e sintetico.
L’essenza della sinteticità non risiede nel numero delle pagine o delle righe in ogni pagina, ma nella proporzione tra la molteplicità e la complessità delle questioni dibattute e l’ampiezza dell’atto che le veicola. In una siffatta prospettiva il concetto di “sintesi” non deve essere inteso come sinonimo di brevità o contrazione del...