Tra novità varie e le meritate vacanze è ormai scoccata l’ora di cominciare a predisporre il materiale per i bilanci relativi al 2023 che dovranno essere orientati in modo diverso dai precedenti per tutta una serie di motivi e di circostanze su cui riflettere.
Sicuramente i bilanci del 2023 saranno caratterizzati da un diverso peso dell’area finanziaria a causa dell’espansione notevole dei costi che le aziende hanno dovuto subire per effetto della crescita abnorme dei tassi mediamente praticati sugli affidamenti utilizzati e sui prestiti a suo tempo contratti a tasso variabile.
In presenza di scostamenti rilevanti (utilizzando il concetto di materialità voluto dal Codice Civile e interpretato dai principi contabili e di revisione) sarà opportuno commentare tale fenomeno in nota integrativa o in relazione sulla gestione; occorrerà anche fare una riflessione, in ottica di approccio informativo forward looking, di cosa dire per adempiere a quanto previsto all’art. 2427, p. 13 c.c. in materia di contenuto della nota integrativa.
Infatti, qualora per il 2024 l’azienda fosse confidente in un diverso andamento (in positivo o in negativo) di tali costi, in relazione al mercato dei tassi e alle aspettative sulle dinamiche future di utilizzo degli affidamenti, e ciò fosse rilevante ai fini della miglior comprensione del bilancio, avrebbe l’opportunità (obbligo) di fornire tale notizia in nota integrativa, al pari di altri costi, spese, ricavi o proventi non ricorrenti o non ordinari manifestatisi nel corso del 2023 in chiusura. Le considerazioni suddette dovrebbero essere fatte per tutte quelle poste (rilevanti) di conto economico che trovano collocazione nel 2023, ma...