Bilanci intermedi, tra obblighi di legge e adeguati assetti
I bilanci intermedi sono documenti riferiti a un periodo di durata inferiore all’intero esercizio amministrativo. La finalità non è quella di misurare l’utile distribuibile bensì informare gli stakeholder sull’andamento dell’azienda in riferimento agli aspetti patrimoniali e reddituali.
Il principio OIC 30 disciplina le regole per la redazione dei bilanci intermedi e stabilisce i principi contabili nazionali da utilizzare.
I bilanci intermedi sono predisposti su base volontaria oppure obbligatoria nei casi in cui l’impresa decida di compiere operazioni sul proprio capitale, emettere prestiti obbligazionari, deliberare operazioni di fusione o scissione. In questi casi i bilanci intermedi devono essere redatti secondo specifiche disposizioni riportate nell’OIC 30 al paragrafo 2.
Allo stesso modo del bilancio d’esercizio anche i bilanci intermedi devono osservare i requisiti dell’art. 2423, c. 2 c.c. e devono essere redatti con particolare riguardo al rispetto della prospettiva della continuità aziendale, ma non sempre i bilanci intermedi sono costituiti da stato patrimoniale, conto economico, rendiconto finanziario e nota integrativa, in base alla finalità della redazione.
Pur prevedendo queste limitazioni vengono individuate una serie di informazioni che devono essere necessariamente incluse:
principi e criteri di valutazione adottati, i quali devono corrispondere a quelli adottati per il bilancio d’esercizio;
gli eventuali effetti significativi prodotti sul risultato economico;
le eventuali voci stimate per le quali sia ragionevolmente possibile che la stima di fine anno diverga;
le variazioni nelle componenti del patrimonio netto;
gli effetti di eventuali operazioni straordinarie;
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