Il budget economico e quello finanziario costituiscono pilastri fondamentali del sistema di pianificazione e controllo aziendale e permettono di tradurre le strategie in risultati economici, patrimoniali e di liquidità misurabili.
I diversi documenti di prassi, tra i quali i Quaderni dell’Odcec di Milano e la documentazione del Cndcec evidenziano la necessità di integrare la dimensione economica con quella finanziaria, affinché la previsione dei margini si accompagni a una valutazione completa della sostenibilità dei flussi di cassa.
Particolare rilevanza è attribuita al budget finanziario (o budget di tesoreria), utile per anticipare squilibri monetari, programmare la gestione dei flussi e prevenire tensioni nei rapporti con gli intermediari finanziari.
Il recente documento della Fondazione nazionale commercialisti, “La gestione dei cash flow con la banca: gli effetti del past due a 30 giorni” (30.10.2025), richiama l’importanza del monitoraggio costante dei flussi di cassa, soprattutto in relazione agli effetti critici del “past due” superiore a 30 giorni sui sistemi di classificazione del rischio, sull’attribuzione degli stage IFRS 9 e sul merito creditizio attribuito dagli intermediari finanziari.
Il persistere di scaduti oltre i 30 giorni, infatti, può determinare:
- l’automatico deterioramento della posizione creditizia (passaggio da stage 1 a stage 2);
- l’innesco di misure di forbearance e l’allungamento dei periodi di cure e probation;
- riflessi negativi sulla Centrale dei Rischi e sui sistemi di rating interni delle banche;
- il rischio di risoluzione contrattuale nei mutui/finanziamenti in caso di reiterati ritardi.
Per tali ragioni, non è sufficiente la sola predisposizione di un budget economico che in molte imprese viene approntato, in particolare in quelle più piccole e meno strutturate, ma occorre la predisposizione di un sistema di budget di tesoreria rolling, con previsioni forward looking integrato con indicatori di early warning, rappresentando altresì un presidio essenziale ai sensi dell’art. 2086 c.c. e del Codice della crisi d’impresa.
Da segnalare che le Linee guida BCE sugli NPL e gli orientamenti EBA GL-LOM richiedono alle imprese una forte capacità prospettica di presidio del rischio di liquidità, basata su scenari dinamici, stress test di cassa e controllo periodico degli scaduti.
In relazione a ciò, anche il Quaderno 72 dell’Odcec Milano (giugno 2017), “La gestione e il controllo della tesoreria e dei rischi finanziari nelle PMI”, sottolinea l’importanza di collegare la pianificazione finanziaria con gli indici di sostenibilità bancaria (PFN/EBITDA, oneri finanziari/EBITDA, debiti finanziari/mezzi propri) per migliorare il dialogo banca-impresa e rafforzare la bancabilità. Allo stesso modo, il Quaderno 20 sempre dell’Ordine di Milano (ottobre 2008) “Il Dottore commercialista e la pianificazione e il controllo nella PMI”, evidenziava la necessità che il budget economico sia coerente con i piani operativi e che la tesoreria possa condurre tali proiezioni in una gestione monetaria efficiente.
L’integrazione di questi elaborati porta a concludere che la gestione della liquidità non è più una funzione amministrativa accessoria, ma un elemento strutturale di continuità aziendale e un fattore determinante del merito creditizio. La capacità dell’impresa di prevenire ritardi, monitorare i flussi e gestire proattivamente la posizione bancaria rappresenta oggi un prerequisito per l’accesso al credito e per la competitività.
