Cessione clientela in caso di cessazione: chiarimenti dalle Entrate
Per la cessione della clientela del professionista in uscita l’Agenzia conferma imponibilità Iva come prestazione di servizi, tassazione nel quadro RE per cassa in base al nuovo art. 54 del Tuir e applicazione dell’imposta di registro in misura fissa.
La disciplina fiscale applicabile alla cessione della clientela da parte di un professionista in procinto di cessare l’attività è stata oggetto di recenti chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate che, con la risposta all’interpello n. 311/2025, ha fornito un quadro interpretativo aggiornato alla luce delle modifiche normative intervenute con l’art. 5 D.Lgs. 13.12.2024, n. 192.La questione riguarda il caso di un dottore commercialista che, in vista del pensionamento, intende cedere la parte “cedibile” della propria clientela a una collega, con pagamento rateale in 3 anni, e contestualmente dismettere i beni strumentali, ormai totalmente ammortizzati, destinandoli all’uso personale. L’operazione solleva dubbi in merito al trattamento ai fini dell’Iva, dell’imposta di registro, delle imposte dirette e degli ISA.Sul piano dell’Iva, la recente riformulazione dell’art. 2, c. 3, lett. b) D.P.R. 26.10.1972, n. 633, come modificato dal D.Lgs. 13.12.2024, n. 192, prevede che “non costituiscono cessioni di beni le operazioni aventi a oggetto un complesso unitario di attività materiali e immateriali, inclusa la clientela, organizzato per l’esercizio dell’attività professionale”. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che la cessione della “sola clientela”, priva di altri elementi organizzativi, non integra tale complesso unitario e non può quindi beneficiare dell’esclusione da Iva prevista dalla norma. In linea con la...