Paghe e contributi 14 Dicembre 2023

Come cambia la tassazione sui prestiti ai dipendenti

Con la conversione in legge del decreto Anticipi cambiano le regole di tassazione dei prestiti concessi dal datore di lavoro ai propri dipendenti. Le nuove modalità si applicano già dall’anno d’imposta 2023.

La concessione di un prestito in denaro al lavoratore dipendente da parte del datore di lavoro, a un tasso inferiore a quello di mercato, si configura come un fringe benefit. La disciplina dei prestiti concessi ai dipendenti è contenuta nell’art. 51, c. 4, lett. b) del Tuir. La norma prevede che ai fini della quantificazione del reddito tassabile si assume il 50% della differenza tra l’importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di sconto vigente al termine di ciascun anno e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi. Il criterio si applica a qualsiasi forma di finanziamento erogato dal datore di lavoro e ricomprende i prestiti concessi, ma anche quelli per i quali il datore di lavoro abbia stipulato accordi/convenzioni con l’istituto di credito, perché il dipendente possa accedere al finanziamento a condizioni agevolate. Difatti, il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, deve effettuare le ritenute a titolo di acconto con riferimento a tutte le somme e i valori che il lavoratore dipendente percepisce in relazione al rapporto di lavoro intrattenuto con lo stesso, anche se talune delle suddette somme o valori sono corrisposti da soggetti terzi per effetto di un qualunque collegamento esistente con quest’ultimo (Ag. Entrate, ris. n. 44/E/2023 e circ. n. 326/E/1997). Il parametro di riferimento è quindi il tasso ufficiale (TUR) vigente al termine di ciascun...

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