Enti locali 18 Febbraio 2020

Come gestire le notifiche negli enti locali

Negli ultimi anni si è registrato un numero crescente di contenziosi per pratiche difformi o carenti rispetto alle disposizioni prescritte dalla legge.

Gli enti locali, una volta accertato il mancato o insufficiente pagamento dei tributi locali (Imu, Tasi, Tari e Tosap), procedono a emettere gli avvisi di accertamento entro il 31.12 dell'ultimo quinquennio, per incamerare le risorse finanziarie necessarie e fronteggiare le spese correnti e per investimenti al fine di assicurare alla collettività i servizi essenziali e infrastrutturali. Questa esigenza nasce soprattutto perché nell'ultimo decennio gli enti locali hanno fatto registrare una bassa percentuale di riscossione delle entrate tributarie, dovuta in parte alla cospicua mole di contenziosi instaurati con i contribuenti. La legge consente al notificatore di consegnare l'atto esattivo nelle mani del destinatario o a terzi (persona di famiglia, portiere dello stabile, vicini di casa, addetti alla casa o all'ufficio/azienda purché non siano minori di 14 anni o palesemente incapaci), mediante la relata di notifica che fa fede fino a querela di falso. Nella maggior parte dei casi il difetto di notifica si riscontra per assenza temporanea del destinatario, rifiuto o recapiti sconosciuti che obbligano il messo notificatore o le società abilitate a depositare tali atti tributari presso la Casa comunale, con affissione di un avviso di deposito nell'albo del Comune di residenza. In questi casi di irreperibilità o rifiuto l'art. 140 c.p.c. dispone per gli operatori adempimenti diversi ai fini della corretta notifica...

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