Congedo parentale: la disciplina generale e le regole aggiornate
Le ultime due leggi di Bilancio hanno significativamente modificato la disciplina sul congedo parentale, innalzando l’indennità, secondo una particolare articolazione temporale. La circolare Inps n. 57/2024 fornisce lo spunto per riepilogare la disciplina generale di tale congedo.
Con le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2024, i genitori in costanza di lavoro dipendente che hanno completato il periodo di maternità dopo il 31.12.2023, possono beneficiare di 2 mesi di congedo parentale calcolato nella misura dell’80% della retribuzione (per il solo 2024) e di una mensilità indennizzata al 60% dal 2025, fermo restando che tutte le altre mensilità restano indennizzate al 30% secondo disciplina ordinaria. Si tratta di un incremento della misura indennitaria e non aggiunge ulteriori mesi alla durata del congedo prevista dalla legge. Tale incremento spetta a condizione che il mese di congedo parentale sia fruito entro i 6 anni di vita (o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento).
L’ulteriore mese indennizzato al 60% della retribuzione (80% per il solo anno 2024) è uno solo per entrambi i genitori e può essere fruito in modalità ripartita tra gli stessi (anche negli stessi giorni e per il medesimo figlio) o da uno soltanto di essi. Le diverse novità introdotte negli ultimi anni offrono l’occasione per tracciare la disciplina del congedo in esame, nel tentativo di fornire un breve riepilogo.
Il congedo parentale consiste in un periodo di astensione facoltativa dal lavoro, concesso ai genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita e soddisfare i suoi bisogni affettivi e relazionali.
La misura è...