Accertamento, riscossione e contenzioso 11 Gennaio 2024

Contestazione del socio per fatti costitutivi del debito tributario

La Corte di Cassazione apre ai soci il diritto di avversare con l’impugnazione del loro personale avviso di accertamento tutti i fatti costitutivi dell’obbligazione tributaria, indipendentemente dal comportamento processuale della società.

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 22.12.2023, n. 35892, ha rappresentato l’importante principio di diritto: “i soci delle società di capitali sono privi di interesse ad impugnare l'atto notificato nei confronti della società per far valere il vizio della notificazione, potendo di ciò dolersi, per l'appunto, solo la società, anche nel caso in cui l'accertamento riguardi redditi non denunciati e si tratti di società a ristretta base partecipativa, in quanto l'avviso di accertamento non validamente notificato non è opponibile al socio, che può contestare tutti i fatti costitutivi dell'obbligazione tributaria, impugnando il diverso avviso di accertamento a lui indirizzato”. Il giudice di Cassazione apre quindi ai soci il diritto di impugnare il loro personale atto impositivo avversando tutti i fatti costitutivi dell’obbligazione tributaria e non il limitato angolo probatorio relativo alla mancata percezione degli utili extracontabili. Tale innovato orientamento giurisprudenziale se si consoliderà verrà ad allinearsi agli orientamenti dottrinali in essere sulla dualità degli avvisi di accertamento con nesso di interdipendenza. In dottrina (A. Contrino, “La definitività dell’accertamento della società non può mai essere opposta al socio che ha il pieno diritto costituzionalmente tutelato di avversare tutti i presupposti...

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