Contributi operai agricoli a tempo determinato: la svolta della CGUE
La Corte di Giustizia Europea censura la disciplina italiana sull’imponibile contributivo degli OTD rispetto agli operai agricoli stabili, imponendo parità di trattamento secondo i principi UE.
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) dell’8.05.2025 ha segnato una svolta nella disciplina contributiva degli operai agricoli a tempo determinato (OTD) rispetto agli stabili, imponendo la parità di trattamento come richiesto dal diritto UE. Le conseguenze investono sia la rideterminazione dei contributi passati sia la possibilità di nuove azioni giudiziarie da parte dei lavoratori coinvolti.Posizione consolidata della giurisprudenza italiana - Il nodo della questione riguarda il calcolo dell’imponibile contributivo per gli OTD, centrale da tempo nel diritto del lavoro italiano, e nasce dal contrasto tra una disciplina nazionale specifica per il lavoro agricolo a termine e i principi unionali di parità di trattamento. La giurisprudenza italiana è stata per anni compatta nell’affermare che i contributi dovuti per gli OTD vadano calcolati esclusivamente sulle ore effettivamente lavorate, fondando questa posizione sull’art. 16, c. 1, lett. g) D.Lgs. 66/2003, che esclude gli OTD dalla disciplina generale sull’orario di lavoro. Anche la contrattazione collettiva collega la retribuzione alle ore prestate (Cass. n. 5848/2024; Trib. Mantova 30.10.2011, n. 203). Si era inoltre ritenuto che il principio di non discriminazione della direttiva 1999/70/CE non si applicasse alla materia contributiva, considerata autonoma rispetto al rapporto di lavoro (Cass. n. 33839/2023).Svolta della Corte di Giustizia dell'Unione Europea - Tutto ciò è stato...