La frammentazione dei rapporti di lavoro, tipica dei percorsi professionali delle nuove generazioni, rischia di trasformarsi in un ostacolo per il raggiungimento della pensione. Contratti a termine, passaggi da dipendente ad autonomo, iscrizioni alla Gestione Separata o a casse professionali, sono ormai situazioni frequenti. Proprio per rispondere a questo scenario il legislatore ha previsto uno strumento che consente di ricongiungere gratuitamente gli spezzoni di contribuzione, evitando di perdere quanto versato in gestioni diverse: il cumulo contributivo nel regime contributivo puro. Attenzione: questa misura non deve essere confusa con il più conosciuto e generalizzato cumulo dei contributi di cui all’art. 1, c. 139 e ss. L. 228/2012. L’istituto è stato infatti introdotto dall’art. 1 D.Lgs. 184/1997 ed è rivolto ai lavoratori privi di anzianità assicurativa al 31.12.1995 o optanti per il sistema contributivo, quindi interamente soggetti al metodo di calcolo contributivo della pensione.Vantaggi rispetto al cumulo generalizzato - Anche se entrambi gli istituti, difatti, consentono di riunire gratuitamente, al fine di arrivare al diritto alla pensione, i versamenti accreditati in casse diverse, il cumulo contributivo di cui al D.lgs. 184/1997 consente di raggiungere 2 trattamenti pensionistici che il cumulo generalizzato non permette di ottenere, ossia la pensione a 64 anni (art. 24, c. 11 D.L. 201/2011) e la pensione di vecchiaia con 5 anni di contributi (art. 24....