Imposte dirette 05 Gennaio 2024

Dal 2024 cambia la detassazione per i lavoratori impatriati

Nuove regole di detassazione per i soggetti che trasferiscono la residenza in Italia a partire dal 2024 e che soddisfano particolari requisiti. L’agevolazione scende al 50% del reddito prodotto in Italia e prevede una stretta anche per gli altri requisiti.

Il decreto legislativo di attuazione della delega fiscale in materia di fiscalità internazionale (D.Lgs. 209/2023) ha riformato il regime speciale degli impatriati (art. 16 D.Lgs. 147/2015) in riferimento ai benefici fiscali e ai requisiti di accesso. L’agevolazione riguarda i cittadini italiani iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) e i cittadini non iscritti che abbiano avuto la residenza in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi per il triennio di cui al c. 1, lett. a). Si ricorda che l’agevolazione impatriati si applica esclusivamente a soggetti in possesso di requisiti di elevata qualificazione e specializzazione, come definiti dal D.Lgs. 108/2012 e dal D.Lgs. 206/2007 (cfr. Circ. Agenzia Entrate n. 17/E/2017) che trasferiscono la residenza in Italia a partire dal 2024 e che soddisfano i seguenti requisiti: il lavoratore non deve essere stato residente in Italia nei tre periodi d’imposta precedenti il trasferimento e si impegna a risiedere fiscalmente nel territorio dello Stato per almeno 5 anni; l’attività lavorativa, dipendente, autonoma o esercizio di arte o professione intellettuale, sia svolta prevalentemente nel territorio dello Stato. Rispetto alle regole precedenti si segnala la previsione di un periodo più lungo di residenza fiscale all'estero (3 anni anziché 2) e di permanenza in Italia dopo il rientro (5...

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.