Rimbalza su tutti i giornali la notizia che il mese di gennaio del 2025 sia stato il più caldo della storia. Secondo l’osservatorio meteo dell’Unione Europea, Copernicus, la temperatura media in superficie è stata di 13,23 gradi, ben 0,79 gradi sopra la media di gennaio del periodo di riferimento 1991-2020. L’aumento medio complessivo delle temperature globali non può che, secondo gli esperti, favorire siccità e ondate di calore. È indubbio che la causa di tale innalzamento sia da ricercarsi nell’uso, a opera dell’uomo, di carbone, petrolio e altri combustibili fossili. Un fattore però (consentitemi la facezia) non è stato considerato: il calore prodotto dalle menti degli addetti ai lavori alle prese con le novità in tema di determinazione dell’Irpef contenute nella legge di Bilancio 2025.È proprio nel mese di gennaio 2025 che infatti ci si è dovuti cimentare con le nuove regole che sono state introdotte con la L. 30.12.2024, n. 207 con le quali, per il reddito di lavoro dipendente, si è di fatto sostituito il cuneo contributivo (disposto dal D.L. 48/2023) con il cuneo fiscale. Il cambio di passo si è reso necessario per evitare i possibili rischi, sollevati dalla Banca di Italia, di disequilibri, nel medio e lungo periodo, nei bilanci dell’Inps qualora lo sgravio contributivo si fosse perpetrato nel tempo. La novella normativa, e questo è uno degli elementi di discontinuità con gli ultimi anni, subordina la concessione di specifiche somme e/o...