Amministrazione del personale 25 Novembre 2024

Dipendente reintegrato: confermata l’illegittimità del licenziamento

Una recente ordinanza della Cassazione stabilisce che la mancanza di una contestazione disciplinare preventiva annulla il licenziamento per giusta causa.

Con l’ordinanza 11.11.2024, n. 28927 la Suprema Corte ha affrontato una delicata controversia legata alla legittimità di un licenziamento per giusta causa. Il caso riguarda una dipendente di una società, la quale, senza previa contestazione disciplinare, si era vista recapitare una lettera di licenziamento. In prima istanza, il tribunale aveva concesso una tutela indennitaria, senza il reintegro, ma la Corte d’Appello di Napoli, riformando parzialmente la sentenza, aveva optato per una tutela reintegratoria, annullando di fatto il licenziamento e ordinando la riassunzione della lavoratrice.L’ordinanza della Cassazione conferma questa decisione, ribadendo l’importanza del rispetto delle procedure disciplinari da parte del datore di lavoro.Motivi del ricorso in Cassazione - La società S.p.A. ha portato la questione alla Corte di Cassazione presentando 4 principali motivi di ricorso. Il primo motivo faceva riferimento a un’errata applicazione dell’art. 18, c. 4 dello Statuto dei Lavoratori (L. 300/1970), che prevede la reintegrazione in caso di licenziamento nullo. La società sosteneva che, trattandosi di un errore procedurale e non sostanziale, il giudice avrebbe dovuto applicare esclusivamente la tutela indennitaria, prevista dal comma 6 dello stesso articolo. Al secondo punto, il ricorrente ha contestato la mancata applicazione del comma 6, sostenendo che la tutela indennitaria fosse più adeguata in casi di giusta causa. Inoltre, la società sosteneva...

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