La prossima manovra di Bilancio mette mano al regime dei dividendi. In attesa dell’approvazione definitiva, dall’attuale bozza emerge una modifica al trattamento fiscale dei dividendi percepiti dagli imprenditori e dalle società ed enti residenti. L’intervento riguarda la limitazione al c.d. “regime di esclusione” del 40% per i soggetti Irpef e del 95% per i soggetti Ires.La questione riguarda i dividendi derivanti da partecipazioni detenute in regime d’impresa. Si pone in particolare l’attenzione sulle partecipazioni detenute dalle società, direttamente o indirettamente, tramite società controllate, per le quali, contrariamente all’attuale impianto normativo, viene introdotta la necessità di un possesso minimo del 5% per poter fruire del regime di esclusione nella misura del 95%.Tale limite, nella prima bozza presentata al Senato, era stato inizialmente fissato nella misura del 10%. La norma, se dovesse essere confermata, troverebbe applicazione alle distribuzioni dell’utile dell’esercizio e delle riserve deliberate a decorrere dal 1.01.2026.Nella tassazione dei dividendi intrasocietari, sono 9 gli Stati dell’Unione Europea che applicano una soglia minima di partecipazione del 10%, 5 fissano una quota minima del 5% e altri 11 non prevedono alcuna quota minima di possesso. Tra questi, la Germania prevede regole differenziate in base al tipo di imposta o di distribuzione. La stretta pensata dal Governo è motivata proprio da un avvicinamento al...