Enti locali 10 Maggio 2025

Enti locali e Iva: detrazione tardiva e obbligo di registrazione

L’Agenzia delle Entrate ha negato, in termini generali, il diritto alla detrazione Iva qualora le relative fatture non siano state annotate nei registri Iva entro i termini fissati. Una posizione poco condivisibile, ancor più se calata nella realtà degli enti locali.

Con la risposta all’interpello n. 115/2025 l’Agenzia delle Entrate fornisce indicazioni sulla stretta correlazione tra diritto della detrazione dell’Iva assolta sugli acquisti e registrazione delle relative fatture. Una combinazione che pare aggiunga un’ulteriore stretta alla detrazione, sebbene l’interpello riguardi un’impresa, anche con effetto sugli enti locali nell’esercizio di attività rilevanti Iva.L’istante è una società che chiede come recuperare, nel 2025, l’Iva assolta su alcuni acquisti nella particolare circostanza in cui:- la società stessa non ha registrato tali fatture nei registri Iva anno 2023 e neppure nel sezionale Iva relativo alle fatture ricevute nel 2023 e registrate nel 2024 entro il termine di presentazione della dichiarazione Iva per l'anno 2023;- l'Iva su tali fatture pur essendo detraibile non è stata inserita nella dichiarazione Iva per l'anno 2023 per mero errore materiale.La stessa società prospetta, come soluzione, il ricorso alla dichiarazione integrativa a favore ex art. 8, c. 6-bis D.P.R. 322/1998 che, secondo la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 1/E/2018, consentendo di correggere errori od omissioni che hanno determinato l'indicazione di un maggiore imponibile, di un maggiore debito d'imposta o di una minore eccedenza detraibile, malgrado sia stato oltrepassato il termine di presentazione della dichiarazione Iva relativo all’anno in cui è sorto il diritto (art. 19, c. 1 D.P.R. 633/1972), di fatto ammette...

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