La rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti permette agli enti locali di ridurre il debito e gli interessi, liberando risorse per nuovi investimenti. Dal 2026 saranno rinegoziabili 21,7 miliardi.
La rinegoziazione dei mutui consente agli enti locali di alleggerire il debito contratto con la Cassa Depositi e Prestiti mediante la rimodulazione delle rate da pagare favorendo così un risparmio di spesa in termini di interessi passivi e di conseguenza liberando nuove risorse finanziarie a vantaggio del territorio comunale.Questa strategia aziendale non è nuova per gli enti locali, visto che già nel 2023 e in precedenza, con una ricorrenza media di 2 anni, il consiglio di amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti è intervenuta concretamente a favore degli enti locali per aiutarli a ricostituire i flussi di cassa mediante la rimodulazione dei piani di ammortamento.A tal proposito si fa rilevare che la rinegoziazione dei mutui avvenuta nel 2023 ha fatto registrare oltre 800 domande di adesione per 30.000 mutui consentendo di rinegoziare oltre 7 miliardi di debito residuo liberando risorse per circa 320 milioni di euro a favore dell’economia locale.L’iniziativa nasce dal confronto avviato nei mesi precedenti tra l’associazione nazionale dei Comuni italiani e la Cassa Depositi e Prestiti, al fine di dare nell’immediato un segnale concreto di risparmio in termini finanziari ai Comuni e alle Città metropolitane per consentire loro di superare le fragilità finanziarie esistenti anche mediante l’auspicio di altre iniziative mirate a ricostituire il saldo di cassa e proteggere così le amministrazioni comunali da situazioni di criticità finanziarie...