Quando il forfettario diventa anche lavoratore dipendente: la gestione delle soglie, la verifica della prevalenza e l’aliquota agevolata per nuove iniziative produttive
Quando si approcciano le problematiche afferenti al regime forfetario (art. 1, c. 54 e ss. L. 190/2014) molta attenzione viene posta all’accesso al regime, consentito nel rispetto di molteplici condizioni. Tuttavia, pari attenzione deve essere dedicata ai casi di mutamento delle condizioni soggettive del contribuente che è già in regime forfetario, eventualmente con applicazione dell’aliquota agevolata 5% per nuove iniziative produttive. Di seguito la disamina delle variabili da considerare nel caso in cui al contribuente già titolare di Partita Iva in regime forfetario venga offerta un’assunzione (lavoro dipendente) con mantenimento, in parallelo, della propria attività autonoma. Si tratta di una strada percorribile, che tuttavia richiede attenzione e vigilanza al fine di evitare la perdita del regime agevolato a decorrere dall'anno successivo a quello dell'assunzione. 3 sono gli aspetti da verificare: la retribuzione annua, il rapporto intercorrente con il datore di lavoro e, se applicabile, la tutela della specifica aliquota ridotta start-up.Il primo vincolo, di natura prettamente reddituale, è disciplinato dall'art. 1, c. 57, lett. d-ter) L. 190/2014. La normativa impone che, per mantenere il regime forfettario nell'anno n+1, i redditi di lavoro dipendente e assimilati percepiti nell'anno n non debbano eccedere una soglia prefissata. Sebbene la soglia strutturale sia pari a 30.000 euro, la legge di Bilancio 2025 ha introdotto una deroga, innalzando il tetto a...