L’Agenzia delle Entrate, tramite una Faq pubblicata il 30.04.2025 collegata alle modalità della compilazione del Modello 730/2025 e Redditi 2025, chiarisce che l’applicazione della “franchigia” di 2.000 euro in relazione alle plusvalenze derivanti da cripto attività realizzate nel 2024 trova applicazione anche per il periodo d’imposta 2023.Sulle plusvalenze e gli altri proventi derivanti da cripto attività si applica un’imposta sostitutiva del 26%, ma fin dalla sua introduzione, il testo normativo aveva generato ambiguità interpretative. L’Agenzia delle Entrate, tramite le istruzioni al Modello Redditi PF 2024, aveva inizialmente interpretato i 2.000 euro non come “franchigia”, ma come una “soglia”, rendendo imponibile, quindi, l’intera plusvalenza una volta superato il limite:- concetto di “soglia”: superata la soglia di 2.000 euro, l’intero importo diventa imponibile;- concetto di “franchigia”: solo la parte eccedente i 2.000 euro è soggetta a tassazione.Per il calcolo della base imponibile delle plusvalenze e gli altri proventi realizzati nell’anno di imposta, è ora riconosciuta una “franchigia” (non una “soglia”) di 2.000 euro e, spiega l’Agenzia, nel caso in cui il contribuente non abbia potuto tener conto di tale franchigia nella dichiarazione dei redditi 2024 (anno d’imposta 2023) può richiedere il rimborso della maggior imposta sostitutiva versata.Per illustrare al meglio la situazione è riportato anche...