Amministrazione del personale 10 Febbraio 2025

Il dipendente che ruba, ripreso dalla telecamera, è licenziabile

Licenziato cassiere dedito a sottrarre denaro dalla cassa, ripreso da una telecamera del sistema di videosorveglianza attivato per la tutela del patrimonio aziendale e regolarmente installato oltre che autorizzato da specifico accordo sindacale.

L’art. 23 D.Lgs. 151/2015, attuativo del Jobs Act, ha modificato l’art. 4 L. 300/1970 (statuto dei lavoratori), autorizzando l’utilizzo degli impianti di ripresa previo accordo sindacale, ovvero autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro competente di zona, anche quando ne possa derivare un controllo a distanza dei dipendenti. Nella difesa del patrimonio aziendale rientra anche la tutela contro le appropriazioni di denaro degli addetti alla cassa. Così si è pronunciata la Corte di Cassazione Civile, sez. lavoro, nell'ordinanza 6.09.2024, n. 23985.In seguito a tale sentenza, è diventato definitivo il licenziamento inflitto al dipendente dell'azienda di trasporti sulla base del dvd con i video. Dalle videoregistrazioni emerge che l'addetto alla biglietteria non consegna il resto ai clienti e lo intasca, perché non registra l'esubero di cassa: la condotta lede in modo irrimediabile il rapporto di fiducia con il datore, visto che nelle mansioni il maneggio di denaro risulta fondamentale.Le telecamere installate garantiscono la riservatezza e la dignità del lavoratore: inquadrano solo lo scambio fra denaro e titolo di viaggio, mentre l'addetto può essere identificato solo in seguito. L'incolpato non riesce a contestare l'autenticità dei filmati e risulta rispettato il termine di 7 giorni per la conservazione delle immagini.Le immagini sono utilizzabili per l'azione disciplinare anche perché il lavoratore è informato sulle modalità d'uso delle telecamere e sono...

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