Diritto del lavoro e legislazione sociale
04 Aprile 2024
Il lavoro da remoto è sempre agile? O smart?
Non sempre le disposizioni della L. 81/2017 sono applicabili all'organizzazione aziendale, in funzione delle forme ibride di lavoro da remoto che si sono sviluppate negli ultimi anni. Analizziamo insieme quali forme rispettano le previsioni normative attualmente in vigore.
A partire dal 1.04.2024 il lavoro agile torna alle sue condizioni di accesso originali, così come definite dalla L. 81/2017. In questi anni, tuttavia, si sono sviluppate forme di lavoro da remoto ibride o non del tutto confacenti alle previsioni della norma del 2017. Analizziamo insieme le forme di lavoro da remoto e la loro attinenza al lavoro agile, così come definito dalla normativa in vigore.
Modalità organizzative supportate da apparato normativo/di prassi:
lavoro agile: con questo termine si intende una modalità di lavoro, introdotta in Italia con la L. 81/2017, anche organizzata per fasi, cicli e obiettivi, senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa, la quale deve essere eseguita, in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa (a distanza). Tale modalità di lavoro è applicabile ai rapporti di lavoro subordinato, mediante sottoscrizione di un accordo tra le parti. Nelle intenzioni del legislatore si tratta della declinazione normativa della filosofia dello smart working, anche se di tale filosofia manageriale recepisce principalmente la dimensione spazio-temporale;
telelavoro: con questo termine si intende una forma di lavoro da remoto (che può essere fisso o mobile) definito, in base ad un accordo interconfederale del 2004, come una...