L’operazione di “finanziamento soci” rappresenta un mezzo ampiamente utilizzato per immettere risorse nella società partecipata, senza fare necessariamente ricorso a un formale aumento del capitale sociale.
Le società a responsabilità limitata, di norma, vengono costituite con un capitale minimo, lasciando eventualmente ai soci la possibilità di fornire, anche successivamente i mezzi indispensabili per l’esercizio dell’attività, procedendo con apporti specifici qualificabili come finanziamento. Qualora si effettuino queste tipologie di operazioni, nelle piccole e medie imprese, occorre prestare attenzione al fatto che detti finanziamenti debbano essere giustificati e subordinati a una serie di adempimenti formali, onde evitare di subire contestazioni di carattere tributario, come emerso nell’ordinanza della Cassazione n. 27352/2023.
Ma come fare per evitare contestazioni? Sulla scorta dei principi emersi dal citato decisum è possibile stilare una serie di utili indicazioni.
Il primo aspetto da tenere in considerazione attiene alla regolarità e correttezza delle delibere assembleari. In particolare, affinché la legittimità di un finanziamento soci possa risultare validamente opponibile all'Amministrazione Finanziaria, è opportuno che sia supportato dalla regolarità formale delle delibere assembleari e delle scritture contabili, in tempi coerenti con...