Diritto del lavoro e legislazione sociale 02 Dicembre 2023

Indizi di reato emersi nel corso dell'istruttoria di vigilanza

Con la sentenza 2.11.2023, n. 43996 la terza sezione Penale della Corte di Cassazione torna sulla questione dell'utilizzo di tali elementi nell’ambito del giudizio penale.

Le verifiche ispettive in materia di lavoro riguardano per lo più fattispecie di carattere amministrativo, violazioni di solito sanzionabili attraverso gli strumenti della L. 689/1981. Accade che durante gli accertamenti amministrativi emergano aspetti che portano alla valutazione di elementi di reato: ciò può riguardare sicuramente gli ispettori del lavoro, che peraltro rivestono di per sé la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria, ma anche altri enti i cui operatori non posseggono tale qualifica, ad esempio gli accertatori dell’Agenzia delle Entrate. Come ci si comporta in questi casi? L’art. 220 delle disp. att. c.p.p. è abbastanza chiaro nel regolare la questione e dispone che “quando nel corso di attività ispettive o di vigilanza previste da leggi o decreti emergano indizi di reato, gli atti necessari per assicurare le fonti di prova sono compiuti con l'osservanza delle disposizioni del codice”. Quindi, se nell’ambito di un accertamento che nasce come amministrativo dovesse emergere la commissione di uno o più reati (caporalato, sfruttamento, mancato rispetto norme su maternità, minori, o molto più semplicemente la gran parte delle violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro), bisogna cambiare registro: si procede con il codice di procedura penale alla mano e si deve trasformare l’accertamento in “indagine”. La sentenza in esame...

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