Un interessantissimo intervento della Corte di Cassazione fornisce indicazioni di rilievo per l’attuazione di una efficace difesa del contribuente, analizzando il caso di invalidità delle notifiche fiscali post-cancellazione societaria.Addentrandoci nella specifica casistica, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza 23.09.2024, n. 25415, ha essenzialmente ribadito un principio fondamentale nel diritto tributario: la notifica di atti di accertamento nei confronti di una società cancellata dal Registro delle Imprese risulta giuridicamente inefficace. Si tratta di un decisum, supportato da precedenti pronunce (vg. ex multis Cass nn. 23365/2019 e 33278/2018), che stabilisce che una volta che una società viene ufficialmente cancellata, essa cessa di esistere legalmente e, di conseguenza, non può più essere oggetto di azioni fiscali. Nel caso esaminato, una società di capitali fu sottoposta a verifica fiscale per presunta frode carosello e successivamente cancellata dal Registro delle Imprese. Nondimeno, l’Agenzia delle Entrate tentò di notificare l’accertamento dopo la cancellazione. Riguardo a tale evenienza, avente a oggetto la notifica alla società, la Cassazione ha dichiarato tale notifica invalida, poiché la società non esisteva più al momento della ricezione dell’atto. La Corte ha evidenziato che la cancellazione comporta l’estinzione irreversibile dell’ente societario, indipendentemente dall’esistenza di rapporti giuridici pendenti. Per tale...