Diritto del lavoro e legislazione sociale 03 Febbraio 2024

INL e certificazione appalti in spazi confinati

L’INL, con nota 24.01.2024, n. 694, fornisce chiarimenti in relazione all’obbligo di certificazione dei contratti di appalto in cui sono coinvolti lavoratori impiegati in ambienti sospetti di inquinamento e/o confinati.

L'art. 2 D.P.R. 177/2011 prevede che qualsiasi attività lavorativa (svolta da imprenditore o lavoratore autonomo), nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati, possa essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi che siano in possesso di specifici requisiti, fra cui il pieno rispetto delle norme in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e applicazione delle misure di gestione delle emergenze. Ulteriore requisito richiesto consiste nella "presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro (impiegata nell’attività specifica), con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie contrattuali o di appalto, a condizione, in questa seconda ipotesi, che i relativi contratti siano stati preventivamente certificati. Tale esperienza deve essere necessariamente in possesso dei lavoratori che svolgono le funzioni di preposto". In tutti in quei casi in cui l’imprenditore abbia la necessità (o semplicemente decida) di utilizzare personale che non rispetta i requisiti di cui sopra, o qualora intenda procedere mediante un contratto d’appalto, diventa necessario procedere con la certificazione dei singoli contratti di lavoro, ma non certificare anche il contratto "commerciale" di appalto. Tali...

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