Accertamento, riscossione e contenzioso
16 Dicembre 2025
Ispezioni fiscali: il fallimento delle riforme italiane
La Corte EDU ha condannato nuovamente l’Italia per violazioni sistemiche nei controlli fiscali: discrezionalità senza limiti, motivazioni generiche e assenza di tutele effettive rendono urgente una riforma organica dei poteri ispettivi.
Con la sentenza "Agrisud" del 11.12.2025, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha inflitto una nuova e severa censura all’Italia in materia di ispezioni tributarie, confermando le gravi carenze normative già evidenziate nel caso "Italgomme" di febbraio 2025. Ancora una volta, il punto centrale del giudizio ha riguardato l’assenza di un controllo giurisdizionale effettivo (sia preventivo che successivo) sulle modalità di accesso e acquisizione documentale da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.Nel caso specifico, le 8 società ricorrenti, oggetto di verifiche fiscali tra il 2018 e il 2022, avevano denunciato l’estrema discrezionalità operativa degli organi ispettivi, la genericità delle autorizzazioni e la mancanza di una motivazione sostanziale a supporto delle ingerenze nei propri locali commerciali. La Corte EDU ha rilevato che la normativa interna (in particolare l’art. 52 D.P.R. 633/1972 e l’art. 33 D.P.R. 600/1973) attribuisce alle autorità un potere di accesso potenzialmente illimitato, non definito da criteri oggettivi, e dunque non conforme ai principi di legalità e proporzionalità che sono richiesti dall’art. 8 della Convenzione. Pur avendo il legislatore italiano tentato un primo intervento correttivo attraverso l’integrazione dell’art. 12 L. 212/2000 (Statuto del contribuente) obbligando alla motivazione degli accessi, questa modifica si è rivelata, di fatto, inefficace e facilmente aggirabile. Infatti, le...